Simone il mago

1 Ottobre 2017Lorenzo Cuffini

Scritto da NORMA ALESSIO.

 

 

Simone il Mago è un personaggio poco conosciuto ai più, ma nell’arte è stato rappresentato spesso, soprattutto dal medioevo in poi. L’unico testo canonico che ne parla è gli Atti degli apostoli At 8,9-24, dove è citato un “tale di nome Simone, dedito alla magia, il quale mandava in visibilio la popolazione di Samaria, spacciandosi per un gran personaggio. A lui aderivano tutti, piccoli e grandi, esclamando: «Questi è la potenza di Dio, quella che è chiamata Grande». Gli davano ascolto, perché per molto tempo li aveva fatti strabiliare con le sue magie. Ma quando cominciarono a credere a Filippo, che recava la buona novella del regno di Dio e del nome di Gesù Cristo, uomini e donne si facevano battezzare. Anche Simone credette, fu battezzato e non si staccava più da Filippo. Era fuori di sé nel vedere i segni e i grandi prodigi che avvenivano. Allora gli apostoli, che erano a Gerusalemme, saputo che la Samaria aveva accolto la Parola di Dio, mandarono da loro Pietro e Giovanni. Essi andarono e pregarono per loro affinché ricevessero lo Spirito Santo; infatti non era ancora disceso su alcuno di loro, ma erano stati soltanto battezzati nel nome del Signore Gesù. Quindi imposero loro le mani, ed essi ricevettero lo Spirito Santo. Simone, vedendo che per l’imposizione delle mani degli apostoli veniva dato lo Spirito Santo, offrì loro del denaro, dicendo:«Date anche a me questo potere, affinché colui al quale imporrò le mani riceva lo Spirito Santo».Ma Pietro gli disse: «Il tuo denaro vada con te in perdizione, perché hai creduto di poter acquistare con denaro il dono di Dio. Tu, in questo, non hai parte né sorte alcuna; perché il tuo cuore non è retto davanti a Dio. Ravvediti dunque di questa tua malvagità; e prega il Signore affinché, se è possibile, ti perdoni il pensiero del tuo cuore. Vedo infatti che tu sei pieno d’amarezza e prigioniero d’iniquità».Simone rispose: «Pregate voi il Signore per me affinché nulla di ciò che avete detto mi accada».

 

Da questo fatto derivò il termine “simonia” cioè la compravendita di beni sacri spirituali, che caratterizzerà i costumi di alte sfere ecclesiali per molti secoli. Vari tentativi di riforma cattolica tra il Quattrocento e il Cinquecento, la riforma protestante, la controriforma cattolica, affrontarono, da vari punti di vista (morale, canonico, politico) il problema diffuso in quei periodi, finché il Concilio di Trento iniziò ad occuparsi del fenomeno e nei secoli successivi emanò diversi provvedimenti in proposito.

Anche le immagini nelle chiese colsero questa problematica inserendo nei cicli della vita di Pietro il racconto leggendario di Simone il Mago, emblematico della vittoria dell’ortodossia della quale è consegnataria la Cattedra di Pietro.

Proprio per coinvolgere il fedele nei dipinti, la maggioranza degli artisti rappresenta l’attimo della caduta, non attenendosi letteralmente agli Atti degli Apostoli ma agli  apocrifi Atti di Pietro e Paolo. In questi si narra che Simone, per convincere Nerone, si offre di ascendere verso il cielo nel Foro Romano e con le sue arti magiche riesce a volare, ma le preghiere di Pietro annullano l’efficacia della sua magia ed egli precipita.

 

 

Monreale - Duomo - abside laterale destra mosaici di fine XII secolo
Monreale – Duomo – abside laterale destra mosaici di fine XII secolo

 

 

Nel duomo di Monreale i mosaici risalenti alla fine del XII secolo nell’abside laterale sinistra, illustrano le due scene della vita di San Pietro: la sfida avvenuta dinanzi all’imperatore Nerone in presenza anche di San Paolo e la fallita dimostrazione di potenza spirituale da parte di Simon Mago con la sua caduta.

 

 

Assisi – Basilica Superiore di San Francesco – transetto destro -Cimabue e aiuti 1277-1283
Assisi – Basilica Superiore di San Francesco – transetto destro -Cimabue e aiuti
1277-1283

 

 

Ad Assisi, nel transetto destro della basilica superiore di San Francesco, in un unico riquadro Cimabue dipinge le due scene: una che mostra Simon Mago su un’alta impalcatura lignea afferrato dai diavoli e fatto volare, l’altra a destra – San Pietro e Simon Mago da Nerone che si sfidano – e all’estrema sinistra San Paolo inginocchiato.

 

 

Firenze –Chiesa di Santa Maria del Carmine – Cappella Brancacci - Filippino Lippi (1482-1485 circa).
Firenze –Chiesa di Santa Maria del Carmine –
Cappella Brancacci – Filippino Lippi (1482-1485 circa).

 

 

Singolare è l’affresco di Filippino Lippi, nella Cappella Brancacci della Chiesa di Santa Maria del Carmine, a Firenze , in periodo rinascimentale: al posto della scena della caduta, inserisce la crocifissione di Pietro, mentre si sofferma sull’episodio davanti a Nerone di San Pietro e Simon Mago in presenza anche di San Paolo, e l’idolo pagano abbattuto a terra che testimonia la sconfitta di Simone.

 

A Milano, nella Chiesa di San Marco all’interno della  Cappella Foppa , si trova questa rappresentazione, opera di Giovanni Paolo Lomazzo:
Cappella Foppa

Milano – Chiesa di San Marco – Cappella Foppa – Giovanni Paolo Lomazzo (1571)

 

Particolare attenzione è dedicata alla resa prospettica del corpo del mago, sospeso in alto, colto nell’attimo in cui sta per precipitare, così come alla resa delle espressioni di stupore e sconcerto degli osservatori della scena, allineati in primo piano.

Il massimo dell’importanza del significato di questo episodio è nella chiesa dei Santi apostoli Pietro e Paolo a Mondovì, dove la scena della caduta, oggi non più facilmente leggibile, viene rappresentata da Luigi Morgari nel 1900 in facciata.

 

mondovi

  • In copertinaMorte di Simon Mago, illustrazione di un anonimo presente nelle Cronache di Norimberga del 1493

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