Edoardo e i dodici: pronti a salpare
Riscritture inconsapevoli 2020 (5)
“Io vi mando…”: Gesù invia i dodici apostoli. (Matteo 10,5-20)
“Questi dodici Gesù li inviò dopo averli così istruiti:….
Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date. Non procuratevi oro, né argento, né moneta di rame nelle vostre cinture, né bisaccia da viaggio, né due tuniche, né sandali, né bastone, perché l’operaio ha diritto al suo nutrimento.
Ecco: io vi mando come pecore in mezzo ai lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe. Guardatevi dagli uomini, perché vi consegneranno ai loro tribunali e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe; e sarete condotti davanti ai governatori e ai re per causa mia, per dare testimonianza a loro e ai pagani. E quando vi consegneranno nelle loro mani, non preoccupatevi di come o di che cosa dovrete dire, perché vi sarà suggerito in quel momento ciò che dovrete dire: non siete infatti voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi.”
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Non c’è che dire: un bel programmino tosto quello preparato da Gesù per il debutto missionario dei suoi Dodici. E a sentirselo proporre così, diretto e schietto sino alla brutalità, cosa sarà passato nelle teste di quegli uomini appassionati e senza esperienza alcuna?
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Edoardo Bennato, Pronti a salpare
Pronti a salpare
Non c’è niente di scontato tutto è ancora da scontare
Pronti a salpare
Contro il rischio di condanne condannati a rischiare
Pronti a salpare
Senza falsi documenti come autentici emigranti
Pronti a salpare, pronti a salpare
Pronti a salpare
Niente orari per gli arrivi niente luci niente fari
Pronti a salpare
Non appena si alza il vento prima che si alzi il mare
Pronti a salpare
Verso terre sempre verdi prima che sia troppo tardi
Pronti a salpare, pronti a salpare
- Ascolta il brano a questo link:
- “Riscritture inconsapevoli” , ovvero una piccola raccolta estiva ed estemporanea di canzoni: scritte dai loro autori per motivi e contesti tutti diversi, eppure in grado di evocare e rappresentare, almeno a qualche orecchio, un pezzo di Scrittura, che si riscopre lì dentro, come inconsapevolmente richiamata.