Una “Bibbia in uscita”.

12 Novembre 2016Lorenzo Cuffini

Scritto da  GIAN LUCA CARREGA

 

Alcuni anni fa, la Diocesi di Torino  aveva regalato ai preti giovani un anno di formazione con la scuola di scrittura Holden. Vi partecipai e ne venne fuori un tentativo di ri-narrazione di testi biblici che il regista Leo Muscato, responsabile del corso, aveva apprezzato. Mi spronò a proseguire, e il risultato fu che nel 2007 uscì un libretto intitolato Un tempo per ogni cosa, che metteva insieme  quaranta riscritture di brani dei Vangeli sinottici. Poi accantonai la cosa. Quando, tre anni fa,  mi fu affidata la Pastorale della Cultura della Diocesi, l’esperienza di quel libretto mi tornò in mente e pensai: “Se questo tentativo di riscrittura lo affidassimo a dei professionisti?”» Ne nacque il nostro progetto Scrittori di Scrittura.

 

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A ben vedere, Scrittori di Scrittura è il tentativo di metterci in ascolto gli uni degli altri: la Chiesa in ascolto dei “laici”, e viceversa. Ad alcuni è sembrato che volessimo svendere il patrimonio della Scrittura trattandolo come un libro qualunque. Il nostro punto di vista, invece, è accettare un confronto su dei testi che, siamo convinti, dicono qualcosa a tutti. La Scrittura può essere quel ponte su cui ci incontriamo grazie al suo valore narrativo. Io, da credente, farò vedere come essa aiuti la mia vita di credente. In quella parola c’è la Parola di Dio rivolta alla mia vita. Per il non credente è diverso. Da questo punto di vista penso che davvero il progetto svolga un servizio ecclesiale. Nel portarlo avanti siamo sereni, perché siamo consapevoli della forza della Scrittura. Non temiamo che possa essere “profanata”, anzi: in questo modo può trovare nuove vie che non avrebbe trovato se l’avessimo custodita troppo gelosamente. Nell’ottica della Chiesa in uscita, noi proponiamo una  Bibbia in uscita : in questo senso direi che è normale andare più verso chi è ai margini o fuori dalla Chiesa. Sono molte le persone curiose di sentire che cosa ha da dire la Chiesa, e che rimangono favorevolmente impressionate  sia da questo atteggiamento di dare carta bianca agli scrittori, senza condizionarli, sia da una Chiesa che non vuole tanto dettare norme quanto mettersi in dialogo.

Vale la pena ricordare come  il fenomeno della ri-scrittura sia esteso, soprattutto all’estero. In Italia si fa un po’ di fatica in più perché non c’è una vera cultura della Scrittura. Un piccolo contributo in questo senso il nostro progetto lo dà: quando uno legge il libro di Gambarotta su Saul, per dire, è  magari spinto a leggere il testo originale nel Primo libro di Samuele. C’è un vero e proprio “approccio narrativo” alla Bibbia: un metodo tra molti, buono sia a livello tecnico, per gli esegeti, che catechistico. Tra i suoi pregi c’è l’empatia suscitata nei lettori, utile per l’interiorizzazione della Parola. Questo infatti è un punto su cui tutti facciamo difficoltà: come arrivare a fare una lettura esistenziale della Bibbia? Come passare dal “cosa dice il brano” al “cosa mi dice il brano”?

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