Madre de Mayo

14 Maggio 2022Lorenzo Cuffini

 

 

Scritto da  LORENZO CUFFINI. 

Andiamo per un attimo  con la mente  alla  serie firmata da Paolo Sorrentino, The young Pope. A una delle sue scene più iconiche. Pio XIII, il papa dagli abiti  impeccabili e dal volto beffardo e impenetrabile interpretato da Jude Law,  scruta  a lungo, di spalle, la meraviglia della Pietà di Michelangelo per poi concludere , pensoso: Alla fine si torna sempre qui, alla Madre. E’ l’Osservatore Romano , in un articolo di questa settimana, a ricordare questa sequenza, commentando poi: “Estrapolando la frase dal contesto cinematografico, non possiamo non riconoscere  una certa dose di verità a questa affermazione. Il mondo cristiano fin dai primi secoli ha sempre avuto particolare affetto e devozione verso la Madre per eccellenza, la Madre Vergine. E sempre il popolo cristiano a lei torna, nei suoi momenti più difficili e tormentati”

 

 

E’ successo anche quest’anno,  mentre ci troviamo nel pieno  della crisi dovuta alla guerra in Europa. Papa Francesco , il 25 marzo, giorno della Annunciazione,  ha  voluto consacrare, richiamandosi a quanto richiesto a Fatima durante le apparizioni del 1917, Russia e Ucraina al Sacro Cuore di Maria. È il gesto “del pieno affidamento dei figli che, nella tribolazione di questa guerra crudele e insensata che minaccia il mondo, ricorrono alla Madre”. Come i bambini che “quando sono spaventati vanno dalla mamma a piangere, a cercare protezione”, così nel suo Cuore “limpido, incontaminato” gettiamo “paura e dolore, consegnando sé stessi a lei” . E ora che siamo in maggio, mese mariano per eccellenza, Bergoglio chiede con insistenza a tutti i fedeli, alle famiglie e alle comunità, la recita del rosario quotidiano per il ristabilimento della pace. Ancora una volta Maria vista come  la madre di tutti : potremmo dire la Madre de Mayo,  richiamando così alla mente altre madri segnate, altre madonne laiche, altre riscritture viventi della Vergine Maria nella storia , proprio in quella Argentina da cui proviene Francesco. Come in loro, come allora, anche in Ucraina oggi, , «Cristo è ancora una volta inchiodato alla croce nelle madri che piangono la morte ingiusta dei mariti e dei figli”.

Insomma: sotto il levarsi della tempesta, sembra riprendere vigore , nella sostanza e nelle forme, ‘ l’ affidamento mariano. Per quanto mi riguarda, quando sento parlare di  devozione a Maria, confesso che una parte della mia testa parte in automatico verso una ben nutrita sezione della mia memoria. Quella in cui si trovano archiviate  le feste religiose della mia infanzia, particolarmente quelle in campagna, con le processioni, le donne con i ceri e il velo ricamato, gli uomini con il cappello in mano e i vestiti della festa, la banda  fragorosa e intonata approssimativamente, la statua della Vergine che incedeva sulle teste dei presenti con quella particolare andatura ondeggiante. Colonna sonora immancabile di quei momenti, che erano un misto tra festa di paese, tradizione radicata, espressione di fede sincera e  manifestazione di una spiritualità  prossima a fare il suo tempo, erano alcuni canti mariani che  sono, poi, quelli mariani per eccellenza, quelli che tutti sapevano e molti ancora conoscono, quelli che venivano cantati a voce spiegata, e possenza vocale talora spaventosa, da indomite pie donne battagliere  per le vie del borgo. Con il loro linguaggio oggi desuetissimo, al punto da suonare parente di quello dei  libretti d’opera, ma già allora completamene diverso dal parlato naturale, questi brani erano saldamente ancorati alle due preghiere mariane della Ave Maria e della Salve Regina, ed alle litanie, di cui riprendevano, variando e infiorando liricamente qualche espressione, i concetti fondamentali.

Niente  meglio di quei canti esprime la devozione popolare a Maria. Si tratta di melodie molto semplici e di facile orecchiabilità, perfette per le generose esecuzioni bandistiche ritmate. Null’altro erano che preghiere in musica:  di lode, di supplica, di intercessione.

 MIRA IL TUO POPOLO 

Mira il tuo popolo, o bella Signora,

che pien di giubilo oggi t’onora.

Anch’io festevole corro a’ tuoi piè;

o Santa Vergine, prega per me!

Il pietosissimo tuo dolce cuore

Egli è rifugio al peccatore.

tesori e grazie racchiude in sé;

o Santa Vergine, prega per me!

In questa misera valle infelice

tutti t’invocano soccorritrice.

Questo bel titolo conviene a te;

o Santa Vergine, prega per me!

Del vasto oceano propizia stella

ti vedo splendere sempre più bella.

Al porto guidami per Tua mercé:

o Santa Vergine, prega per me!

Pietosa mostrati con l’alma mia,

Madre dei miseri, Santa Maria.

Madre più tenera di te non v’è;

o Santa Vergine, prega per me!

A me rivolgiti con dolce viso,

Regina amabile del paradiso;

te potentissima l’Eterno fè:

o Santa Vergine, prega per me!

Nel più terribile, estremo agone,

fammi tu vincere il rio dragone.

Propizio rendimi il sommo re:

o Santa Vergine, prega per me!

 

 

IMMACOLATA, VERGINE BELLA

Immacolata*, Vergine bella,

di nostra vita tu sei la stella,

fra le tempeste deh guida il cuore

di chi t’invoca Madre d’amore.

 Siam peccatori, ma figli tuoi,

Immacolata, prega per noi. (2v)

 2            Tu, che nel cielo siedi regina,

a noi pietosa lo sguardo china;

pel divin figlio, che stringi al petto,

deh, non privarci del tuo affetto.

3            La tua preghiera è onnipotente,

innanzi al trono di Dio clemente:

sotto il tuo scettro Iddio s’inchina,

deh, non sdegnarci, o gran Regina.

 4            La tua preghiera onnipotente,

o dolce mamma, tutta clemente.

A Gesù buono, deh! Tu ci guida

accogli il cuore, che in Te confida.

5            Tu che del cielo sei la Regina,

su noi tuoi figli lo sguardo inchina;

sei della Chiesa modello e guida,

sorreggi sempre chi in Te confida.

 

 

Come è evidente, i testi ci riportano per sommi punti  i caposaldi della devozione mariana. Così, alla rinfusa: la bella Signora ci richiama alla mente la “bella signora” con cui Bernadette indicava l’apparizione  di Massabielle,  il pietosissimo tuo dolce cuore, egli è rifugio al peccatore riprende il refugium peccatorum delle litanie, la misera valle infelice è  un altro modo per dire la valle di lagrime della Salve regina, la propizia stella  riscrive entrambi i titoli di Stella del Mare e Stella del Mattino, Regina del paradiso indica la   Regina dei santi e dei martiri, e propizio rendimi il sommo re e’ un modo per dire Avvocata nostra.

La scansione ripetuta: prega per me! prega per noi! ricalca da vicino lo schema delle litanie mariane.

Interessante notare che, con il passar del tempo, e con l’avvento e il passaggio del Concilio,  alla semplice preghiera musicata, nel canto mariano si aggiunge qualcos’altro, e i testi diventano – cosa che a noi qui riguarda particolarmente – vere e proprie riscritture. Nei due esempi che seguono, il ritornello resta quello classicissimo dell ‘Ave Maria, ma ecco che le strofe parlano, e non solo pregano. Raccontano, riempiono i non detti, meditano sul mistero, evocano sensazioni e cercano di esprimere l’ineffabile. E’ la narrazione della riscrittura che precede e si mescola alla preghiera e all’affidamento.

 

GIOVANE DONNA

Giovane donna, attesa dell’umanità, un desiderio d’amore e pura libertà. Il Dio lontano è qui vicino a Te, voce silenzio, annuncio di verità.

Rit. Ave Maria, Ave Maria!

Dio t’ha prescelta qual madre piena di bellezza, ed il suo amore t’avvolgerà con la suo ombra. Grembo di Dio, venuto sulla terra, Tu sarai madre, di un uomo nuovo.

 Ecco l’ancella, che vive della sua Parola, libero il cuore perché l’amore trovi casa. Ora l’attesa è densa di preghiera e l’uomo nuovo è qui in mezzo a noi.

 

 

MADRE IO VORREI

 Io vorrei tanto parlare con te di quel Figlio che amavi
Io vorrei tanto ascoltare da te quello che pensavi
Quando hai udito che tu non saresti più stata tua
E questo Figlio che non aspettavi non era per te

Ave Maria
Ave Maria
Ave Maria
Ave Maria

Io vorrei tanto sapere da te se quand’era bambino
Tu gli hai spiegato che cosa sarebbe successo di Lui
E quante volte anche tu di nascosto piangevi, Madre
Quando sentivi che presto l’avrebbero ucciso per noi

Ave Maria
Ave Maria
Ave Maria
Ave Maria

Io ti ringrazio per questo silenzio che resta tra noi
Io benedico il coraggio di vivere sola con Lui
Ora capisco che fin da quei giorni pensavi a noi
Per ogni figlio dell’uomo che muore ti prego così

Ave Maria
Ave Maria
Ave Maria
Ave Maria

Ave Maria

 

 

Morale. Dice il celebre detto di Agostino: chi canta, prega due volte. C’è da domandarsi con un sorriso: chi, cantando, riscrive, quante volte prega?

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