Giorgia e Maddalena non creduta
Riscritture inconsapevoli (5).
“Riscritture inconsapevoli” , ovvero una piccola raccolta estiva ed estemporanea di canzoni: scritte dai loro autori per motivi e contesti tutti diversi, eppure in grado di rappresentare, almeno a qualche orecchio, un pezzo di Scrittura, che si riscopre lì dentro, come inconsapevolmente richiamata.
Maria di Magdala, con le altre donne, testimonia, non creduta dai discepoli, la Risurrezione.
Marco 16, 9-16:
“Risorto al mattino, il primo giorno dopo il sabato, il Signore Gesù apparve prima a Maria di Màgdala, dalla quale aveva scacciato sette demòni. Questa andò ad annunciarlo a quanti erano stati con lui ed erano in lutto e in pianto. Ma essi, udito che era vivo e che era stato visto da lei, non credettero.”
Luca 24, 9-12 :
“Tornate dal sepolcro, le donne annunciarono tutto questo agli Undici e a tutti gli altri. Erano Maria Maddalena, Giovanna e Maria madre di Giacomo. Anche le altre, che erano con loro, raccontavano queste cose agli Apostoli. Quelle parole parvero a loro come un vaneggiamento e non credevano ad esse.”
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Non mi credono. Non ci credono. Siamo donne. Che conta, la parola nostra? Non mi credono, non mi credono. Tu mi hai prescelto, quale prima testimone. Me: lo capisco, non ne sono degna. Ma chi era lì, al sepolcro? Chi era stata, sotto la tua croce? I “tuoi”, quelli che adesso mi guardano come una povera pazza, dove erano? Dove sono? E allora: perché non avrei potuto essere io, la prescelta, quella a cui svelarTi per primo? Con la tua voce, con il tuo volto.
MARIA!
La beatitudine di quella parola e di quel momento, è svanita davanti agli occhi vuoti e ai cuori duri dei Tuoi. Non mi credono, non ci credono. La beatitudine è diventata peso, è diventata solitudine amara: non solo non creduta, ma non capita, non voluta , non ascoltata, non seguita.
Solo sola, senza di Te. E adesso che so che sei vivo, non vorrei altro che essere con Te, ovunque, comunque, sempre… Non qui. Tra chi non mi crede e non mi vuole.
Sono sola, adesso, stasera. Il cuore pesante. La voglia di piangere.
Mi sento presa a schiaffi. Da tutti, ma non da Te.
Vienimi a prendere. Chiamami ancora.
MARIA!
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Le tasche piene di sassi
di Giorgia.
“Volano le libellule
Sopra gli stagni e le pozzanghere in città
Sembra che se ne freghino
Della ricchezza che ora viene e dopo va
Prendimi non mi concedere
Nessuna replica alle tue fatalità
Eccomi son tutta un fremito, ehi
Passano alcune musiche
Ma quando passano la terra tremerà
Sembrano esplosioni inutili
Ma in certi cuori qualche cosa resterà
Non si sa come si creano
Costellazioni di galassie e di energia
Giocano a dadi gli uomini
Resta sul tavolo un avanzo di magia
Sono sola stasera senza di Te
Mi hai lasciato da sola davanti al cielo
E non so leggere, vienimi a prendere
Mi riconosci ho le tasche piene di sassi
Sono sola stasera senza di Te
Mi hai lasciato da sola davanti a scuola
Mi vien da piangere
Arriva subito
Mi riconosci ho le scarpe piene di passi
La faccia piena di schiaffi
Il cuore pieno di battiti
E gli occhi pieni di Te
Sbocciano i fiori sbocciano
E danno tutto quel che hanno in libertà
Donano non si interessano
Di ricompense e tutto quello che verrà
Mormora la gente mormora
Falla tacere praticando l’allegria
Giocano a dadi gli uomini
Resta sul tavolo un avanzo di magia
Sono sola stasera senza di Te
Mi hai lasciato da sola davanti al cielo
E non so leggere vienimi a prendere
Mi riconosci ho un mantello fatto di stracci
Sono sola stasera senza di Te
Mi hai lasciato da sola davanti a scuola
Mi vien da piangere
Arriva subito
Mi riconosci ho le scarpe piene di passi
La faccia piena di schiaffi
Il cuore pieno di battiti
E gli occhi pieni di Te
Oh, sono sola stasera senza di Te
Mi hai lasciato da sola davanti al cielo
Vienimi a prendere
Mi vien da piangere
Mi riconosci ho le scarpe piene di passi
La faccia piena di schiaffi
Il cuore pieno di battiti
E gli occhi pieni di Te
Fonte: LyricFind
Compositori: Franco Santarnecchi / Lorenzo Cherubini
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Le tasche piene di sassi – Compositori: Franco Santarnecchi / Lorenzo Cherubini