Benedetto: “Pentecoste risana e supera Babele.”

19 Maggio 2018Lorenzo Cuffini

 

 

Scritto da LORENZO CUFFINI.

 

E’ il 27 maggio 2012 . Benedetto XVI, nel redigere l’Omelia per la Solennità di Pentecoste , rilegge e in qualche modo “riscrive” la discesa dello Spirito Santo sugli Apostoli e su Maria  sovrapponendo ad essa un altro episodio famosissimo della Storia Sacra, quello che va sotto il nome della Torre di Babele.

A ben vedere, mettendo in stretta relazione i due racconti  distantissimi fra loro, fa della Pentecoste “ la festa dell’unione, della comprensione e della comunione umana.“. Nello stesso momento, ne attualizza il messaggio e la natura alla contemporaneità dei giorni nostri , caratterizzati da una  straordinaria facilità e rapidità di ogni tipo di comunicazione, ( quale non si era mai conosciuta nella storia,) senza che ne derivi un analogo risultato in termini di comprensione. Effettivamente, a considerare l’onda montante di aggressività, violenza verbale e volontà irrimemediabilmente polemica che squassa in ogni direzione i social e  il web a ogni latitudine, l’immagine di una Torre di Babele metaforica sembra ben calzante e rappresentativa.

Spingendosi lungo la stessa direttrice di lettura e interpretazione , al mondo interconnesso della comunicazione verbale sembrerebbe allora mancare proprio l’irrompere di un soffio vitale nuovo e spiazzante che rompa le catene dello scontro, della incomprensione e della incomunicabilità e  spalanchi gagliardo nuovi toni, nuovi modi e nuove  forme  di comunicare, creative, capaci di generare in maniera nuova e inattesa  comprensione e  dialogo .

Forse è il momento di un Veni Creator Spiritus…online.

” La narrazione della Pentecoste negli Atti degli Apostoli, (At 2,1-11), contiene sullo sfondo uno degli ultimi grandi affreschi che troviamo all’inizio dell’Antico Testamento: l’antica storia della costruzione della Torre di Babele (cfr Gen 11,1-9). Ma che cos’è Babele? E’ la descrizione di un regno in cui gli uomini hanno concentrato tanto potere da pensare di non dover fare più riferimento a un Dio lontano e di essere così forti da poter costruire da soli una via che porti al cielo per aprirne le porte e mettersi al posto di Dio. Ma proprio in questa situazione si verifica qualcosa di strano e di singolare. Mentre gli uomini stavano lavorando insieme per costruire la torre, improvvisamente si resero conto che stavano costruendo l’uno contro l’altro. Mentre tentavano di essere come Dio, correvano il pericolo di non essere più neppure uomini, perché avevano perduto un elemento fondamentale dell’essere persone umane: la capacità di accordarsi, di capirsi e di operare insieme.

 

Pieter Brueghel il vecchio
Costruzione della Torre di Babele , 1560, Rotterdam

 

Questo racconto biblico contiene una sua perenne verità; lo possiamo vedere lungo la storia, ma anche nel nostro mondo.  Con il progresso della scienza e della tecnica siamo arrivati al potere di dominare forze della natura, di manipolare gli elementi, di fabbricare esseri viventi, giungendo quasi fino allo stesso essere umano. In questa situazione, pregare Dio sembra qualcosa di sorpassato, di inutile, perché noi stessi possiamo costruire e realizzare tutto ciò che vogliamo. Ma non ci accorgiamo che stiamo rivivendo la stessa esperienza di Babele. E’ vero, abbiamo moltiplicato le possibilità di comunicare, di avere informazioni, di trasmettere notizie, ma possiamo dire che è cresciuta la capacità di capirci o forse, paradossalmente, ci capiamo sempre meno? Tra gli uomini non sembra forse serpeggiare un senso di diffidenza, di sospetto, di timore reciproco, fino a diventare perfino pericolosi l’uno per l’altro? Ritorniamo allora alla domanda iniziale: può esserci veramente unità, concordia? E come?

La risposta la troviamo nella Sacra Scrittura: l’unità può esserci solo con il dono dello Spirito di Dio, il quale ci darà un cuore nuovo e una lingua nuova, una capacità nuova di comunicare. E questo è ciò che si è verificato a Pentecoste. In quel mattino, cinquanta giorni dopo la Pasqua, un vento impetuoso soffiò su Gerusalemme e la fiamma dello Spirito Santo discese sui discepoli riuniti, si posò su ciascuno e accese in essi il fuoco divino, un fuoco di amore capace di trasformare. La paura scomparve, il cuore sentì una nuova forza, le lingue si sciolsero e iniziarono a parlare con franchezza, in modo che tutti potessero capire l’annuncio di Gesù Cristo morto e risorto. A Pentecoste dove c’era divisione ed estraneità, sono nate unità e comprensione.

Tiziano
Pentecoste
Chiesa di Santa Maria della Salute, Venezia 1545/6

 

Nel l Vangelo Gesù afferma: «Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità» (Gv16,13). Qui Gesù, parlando dello Spirito Santo, ci spiega che cos’è la Chiesa e come essa debba vivere per essere se stessa, per essere il luogo dell’unità e della comunione nella Verità; ci dice che agire da cristiani significa non essere chiusi nel proprio «io», ma orientarsi verso il tutto; significa accogliere in se stessi la Chiesa tutta intera o, ancora meglio, lasciare interiormente che essa ci accolga. Allora, quando io parlo, penso, agisco come cristiano, non lo faccio chiudendomi nel mio io, ma lo faccio sempre nel tutto e a partire dal tutto: così lo Spirito Santo, Spirito  di unità e di verità, può continuare a risuonare nei nostri cuori e nelle menti degli uomini e spingerli ad incontrarsi e ad accogliersi a vicenda. Lo Spirito, proprio per il fatto che agisce così, ci introduce in tutta la verità, che è Gesù, ci guida nell’approfondirla, nel comprenderla: noi non cresciamo nella conoscenza chiudendoci nel nostro io, ma solo diventando capaci di ascoltare e di condividere, solo nel «noi» della Chiesa, con un atteggiamento di profonda umiltà interiore. E così diventa più chiaro perché Babele è Babele e la Pentecoste è la Pentecoste. Dove gli uomini vogliono farsi Dio, possono solo mettersi l’uno contro l’altro. Dove invece si pongono nella verità del Signore, si aprono all’azione del suo Spirito che li sostiene e li unisce.”

Citazioni tratte da:  OMELIA DEL SANTO PADRE BENEDETTO XVI, Basilica Vaticana , Domenica, 27 maggio 2012.

https://w2.vatican.va/content/benedict-xvi/it/homilies/2012/documents/hf_ben-xvi_hom_20120527_pentecoste.html

 

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  • Immagine del titolo: : Copertina dell’Album di Edoardo Bennato , La Torre di Babele

 

 

 

 

 

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