Corpo e sangue

11 Giugno 2023Lorenzo Cuffini

 

 

Riscrittura per il Corpus Domini.

 

Scritto da LORENZO CUFFINI.

 

“Mi capita di partecipare oggi a una Messa in ospedale – luogo di corpi per eccellenza.

Qui ha un suono preciso sentire dire dall’altare. ” Questo è il mio corpo, questo è il mio sangue…”

Perché qui li vedi, il corpo e il sangue veri.

Mentre sono in fila per la Comunione – una strana fila piena di vestaglie, pigiami, ciabatte, flebo sui trespoli, sacche del catetere al fianco, carrozzine – penso che unirsi a Gesù nell’Eucarestia non solo ci fa una cosa sola con Lui, ma ci trasforma e ci assimila a Lui stesso: il Suo corpo e il Suo sangue diventano il nostro corpo e il nostro sangue…

La conseguenza pratica e oggettiva della Eucarestia è questa: che in un certo modo, non solo davanti all’ostia consacrata, ma anche davanti a ciascuno di questi poveri e fortissimi corpi, feriti in mille modi diversi, che tornano con difficoltà ai banchi, Gesù può dire adesso a pieno titolo: “Ecco il Mio corpo!Ecco il Mio sangue!

Uniti a lui. Fatti una cosa sola con Lui. Allora anche noi possiamo incredibilmente dirci Cristo.

Ciascuno di questi ammalati accanto, puo’ dirmi (se lo vuole, se ci crede, se ama): “Ecco il mio coprpo offerto in sacrificio” “Ecco il mio sangue versato per la remissione dei peccati“. Mi arriva addosso questa verità pazzesca; per davvero, ognuno di noi puo’ continuare a rivivere in sé il dono e l’offerta di Gesù, divenendo così un pezzo di salvezza per tutti.

E la conseguenza seconda e ancora più forte è questa: il Signore non solo si mette nelle nostre mani per far viaggiare nel mondo il Vangelo con la nostra vita di ogni giorno, ma si mette “nei nostri corpi” per portare a compimento, con chi lo vuole, in modo sempre rinnovato, la redenzione di tutti.

Fatti come Cristo, fatti di Cristo, possiamo diventare in qualche modo Cristo noi stessi.

Immediatamente, adesso.

Guardo queste persone  che senza tante storie, nella concretezza della malattia e di un banco qualunque di una cappella, uniscono e travasano le loro sofferenze nella sofferenza mai finita e misteriosa del Signore. Gesù questa sera è proprio qui. Qui: e in chisssà quali e quanti altri posti ignoti e senza gloria del modo, in quante case sconosciute, in quanti letti senza nome, in quante sofferenze anonime, che nessuno conoscerà mai. E io non so pensare quale e quanta salvezza, quanta benedizione, quanta vita piovano sul mondo e su tutti noi per l’azione silenziosa e trasfigurata di queste persone.”

 

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  • Da ” Il viaggio indesiderato“, Effatà Editrice, pagg. 45/46.

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