Tu, io, Dio: una storia a tre
Scritto da LORENZO CUFFINI.
*#riscrittureinconsapevoli
“Nel sesto mese, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria.” ( Lc 1, 26-27)
________________________________
Sono io, quell’ uomo della casa di Davide. Sono io, che mi chiamo Giuseppe. Maria, è la mia promessa sposa. Prima di ogni altra cosa, e al fondo di tutto, questa è la verità. Questa è la nostra vita. Questa è la mia storia. Prima di Gabriele, prima dell’annuncio, prima del nostro sì, ci siamo noi. Ci sono io.
Io sono uomo, e sono un uomo. D’accordo: Ascolta Israele, il Signore è il nostro Dio, il Signore è uno. Me lo hanno insegnato fin da bambino, e ogni giorno lo ripeto, e ogni giorno me lo vivo. Ma trovarselo, il Signore, dentro la propria storia, a tu per tu, a parlar con te, a sceglier te, a buttare all’aria la tua esistenza intera, è tutta un’altra storia.
Mi sono spaccato la testa e il cuore a forza di domande, fino a che sono tornato al punto di partenza. Il Signore è Dio, il Signore è uno, ma ci siamo noi due, e su questo due io fondo la mia libertà e la mia risposta. Senza che lo chiedessimo o potessimo nemmeno immaginarlo, ci siamo trovati dentro al progetto di Dio. Tu, Maria, hai trovato grazia presso Dio.
Ma tu non sei tu, e basta. Tu sei la mia promessa sposa. Lo sei e lo resti, per me. Prima di tutto e al fondo di tutto. Siam diventati parte essenziale di un mistero e di una meraviglia, ma prima di essere la prescelta dal Signore, tu sei la mia Maria. Tu lo sai: io ho dubitato, e tanto. Ho pensato di rimandarti in segreto; fino al sogno, fino all’ angelo, fino alle sue parole. Allora ho chinato la testa, allora ho riconosciuto la fede.
Ascolta, Israele, il Signore e il nostro Dio, il Signore è uno. Ma noi siamo due, ed è su noi due, che io fondo la mia libertà e la mia accettazione. Le meraviglie incomprensibili, che sono venute a sconvolgere il mio e il tuo mondo e questa minima parte di universo, adesso sono solo una cornice e un ornamento in più al volto della mia sposa promessa. Ora so bene che se avessi ceduto al dubbio e alla ragione, ti avrei perso dentro al caos, e in quello stesso caos avrei perduto anche me stesso, consegnandomi per sempre a un angoscioso quesito destinato a restare senza soluzione. Perché tu, perché io, perché noi ?
Io senza di te non so pensarmi. Noi siamo due, e senza noi due, avrei trovato il vuoto. Cosa avrei potuto sperare ancora? Persa te, ti avrei cercata comunque, dovunque, come un cavaliere impazzito mi sarei trovato a lottare a mani nude contro il male e le sue facce. Sarei andato oltre, certamente. Ma per finire dove? Cacciarmi in un labirinto senza uscita, verso confini sempre sconosciuti e sempre insoddisfatti, rischiando la mia vita in un mare aperto che non mi appartiene e non mi attira.
Noi siamo due, noi siamo: e l’amore non ha prezzo. Per cui, sì: chino la testa e sono disposto a tutto per averne un pezzo, di questo amore, e sono disposto a pagare quel prezzo con tutto l’amore di cui sono e sarò capace. Guarda come sono ridotto, senti come, e di cosa parlo: dove è finito il Giuseppe che conosco e sono? E’ finito, e basta: finito, nel momento in cui si è trovato all’inizio di questo mistero che mi riguarda e ci sconvolge.
Me. Te. Dio. Una storia a tre incredibile e grandiosa, spaventevole e inaudita.
Una storia che accetto per fede, ma solo con te e per te: se non ti avessi nel mio cuore, sarei prigioniero di un carcere senza porte e senza fine, mi dovrei nascondere dietro al dito della mia piccolissima ragione, dovrei consegnarmi mani e piedi al dolore del rimpianto di ciò che volevo e non è stato. Invece no: ho visto cose riservate ai sognatori, mi hanno dato e mi daranno dell’ingenuo, devo e dovrò assaggiare la derisione ed il disprezzo, compresi i miei, amarissimi, che ho già assaporato fino in fondo. Eppure, da quel gusto amaro, so e saprò trovare i miei atti, quelli innocenti e quelli meno, il mio sì semplicissimo e rivoluzionario.
La questione centrale, quello che c’è al fondo di tutto, e prima di tutto il resto è questa: senza di te, sarebbe stato tutto vano, lasciando te avrei affondato un colpo inutile quanto una coltellata piantata dentro a un corpo già morto, senza di te sarei soltanto un ciarlatano, una barca che non naviga, ancorata a vita dentro a un porto pochetto e sicuretto.
Per cui sì: noi siamo due, noi siamo. E l’amore non ha prezzo. Per cui sì: sono disposto a tutto per averne un pezzo, di questo amore, sono disposto a pagare quel prezzo che non esiste con tutto l’amore di cui sono e sarò capace.
______________________________
Tutto l’amore che ho, canzone di Jovanotti.
Le meraviglie in questa parte di universo,
sembrano nate per incorniciarti il volto
e se per caso dentro al caos ti avessi perso,
avrei avvertito un forte senso di irrisolto.
Un grande vuoto che mi avrebbe spinto oltre,
fino al confine estremo delle mie speranze,
ti avrei cercato come un cavaliere pazzo,
avrei lottato contro il male e le sue istanze.
I labirinti avrei percorso senza un filo,
nutrendomi di ciò che il suolo avrebbe offerto
e a ogni confine nuovo io avrei chiesto asilo,
avrei rischiato la mia vita in mare aperto.
Considerando che l’amore non ha prezzo
sono disposto a tutto per averne un po’,
considerando che l’amore non ha prezzo
lo pagherò offrendo tutto l’amore,
tutto l’amore che ho.
Un prigioniero dentro al carcere infinito,
mi sentirei se tu non fossi nel mio cuore,
starei nascosto come molti dietro ad un dito
a darla vinta ai venditori di dolore.
E ho visto cose riservate ai sognatori,
ed ho bevuto il succo amaro del disprezzo,
ed ho commesso tutti gli atti miei più impuri.
Considerando che l’amore non ha prezzo…
Considerando che l’amore non ha prezzo,
sono disposto a tutto per averne un po’,
considerando che l’amore non ha prezzo
lo pagherò offrendo tutto l’amore,
tutto l’amore che ho,
tutto l’amore che ho.
Senza di te sarebbe stato tutto vano,
come una spada che trafigge un corpo morto,
senza l’amore sarei solo un ciarlatano,
come una barca che non esce mai dal porto.
Considerando che l’amore non ha prezzo,
sono disposto a tutto per averne un po’,
considerando che l’amore non ha prezzo
lo pagherò offrendo tutto l’amore,
tutto l’amore che ho,
tutto l’amore che ho,
tutto l’amore che ho,
tutto l’amore che ho,
tutto l’amore che ho.
(*) #riscrittureinconsapevoli: canzoni scritte dai loro autori per motivi e contesti tutti diversi, eppure in grado di rappresentare, almeno a qualche orecchio, un pezzo di Scrittura, che si riscopre lì dentro, come inconsapevolmente richiamata.