Il Natale di Giuseppe.
Scritto da GIAN LUCA CARREGA.
Indubbiamente l’annunciazione a Giuseppe (Mt 1,18-25) è un testo meno noto rispetto all’analoga scena che vede invece l’angelo recare l’annuncio a Maria (Lc 1,26-38). Nondimeno questa scena merita attenzione per la sua struttura narrativa, un sogno in cui un angelo porta Giuseppe a prendere una decisione che sarà fondamentale per il prosieguo del vangelo. Oggi, poi, siamo più attenti alle questioni psicologiche e, dato che il testo non riporta alcuna emozione da parte dell’interessato, è naturale che ci chiediamo almeno quanta consapevolezza avesse degli eventi che lo riguardavano.
Il lettore qui pare in una condizione privilegiata, perché già all’inizio della scena gli viene comunicato che Maria era incinta per opera dello Spirito Santo (v.18). Ma Giuseppe è a conoscenza di questo fatto? Qualcuno sostiene di sì. Per esempio l’esegeta francese Xavier Léon Dufour ritiene che nel messaggio dell’angelo non c’è la rivelazione di qualcosa che Giuseppe ancora non conoscesse. In tal modo il senso della comunicazione sarebbe: “Giuseppe, figlio di Davide, non avere paura di prendere con te Maria tua moglie, sebbene ciò che è generato in lei provenga da Spirito Santo” (v.20). Léon Dufour pensa che l’esitazione di Giuseppe non provenga da dubbi sulla moralità di Maria, ma che si senta imbarazzato dall’indegnità di partecipare ad un mistero tanto grande. Di conseguenza, Giuseppe già dall’inizio sarebbe sullo stesso piano cognitivo del lettore. Ma come faceva a saperlo?
Qui è difficile sottrarsi al sospetto concordista, cioè di riempire questo vuoto di Matteo con quello che dice Luca: Maria ha ricevuto questo messaggio dall’angelo e lo ha detto a Giuseppe. Il quale, a sua volta, avrebbe architettato l’escamotage di licenziarla in segreto per mettere tutto a posto e farsi da parte. È un’ipotesi ingegnosa e sintatticamente possibile nel testo greco, ma non priva di conseguenze. Se Giuseppe conosce già il mistero della nascita verginale, i suoi dubbi sono quelli di un uomo scrupoloso e non più quelli di un giusto tormentato dalla necessità di fare la scelta opportuna in una situazione intricata.
A Giuseppe sono già state tolte molte cose, lasciamogli almeno i suoi dubbi, che lo rendono un uomo di statura elevatissima.
In copertina: Giotto, Cappella degli Scrovegni (PD), ” Particolare della natività”