La lotta continua di De Gregori per la pace

13 Marzo 2021Lorenzo Cuffini

Scritto da DARIO COPPOLA.

 

 

La scelta della vita religiosa, se accompagnata da coerenza e concreta santità (“santo” significa separato, distinto dagli altri per vera eccellenza…), affascina De Gregori:

«[…] Nella tua stanza, sotto il ritratto di Sturzo,/ il crocifisso ti faceva l’occhiolino e tu pregavi con la faccia sul cuscino,/ un po’ di pane e un po’ di vino./ E nella chiesa l’incenso che brucia se ne va,/ che lingua parla l’agnello che oggi morirà? /e chi lo benedirà… ah aaahh… /un po’ di pane e un po’ di vino… /Con la tua tonaca e il tuo breviario di Dio sei andato a spasso con la tua bicicletta verso il cielo/ con la tua sciarpa da bambino fin sugli occhi verso il paese dei balocchi/ E nella chiesa l’incenso che brucia se ne va/che lingua parla l’agnello che oggi morirà/ e chi lo benedirà… ah aaahh» (da “Vocazione 1 e 1/2” da “Theorius Campus“).

 

 

I versi del cantautore romano si fanno solenni nel parlare di Giovanna d’Arco:

 

 

 

«[…] Perché ho visto la Francia, dalla neve al mare,/ e sul piatto della bilancia la mia vita pesare/ e le colombe, i serpenti e gli sciocchi ed il rosso ed il nero/ e questo l’ho cantato con la voce che avevo./ Perché ho visto il mio destino, la mia stella di ragazza,/ sanguinare e bagnarsi sotto la mia corazza/ e dicono che una notte abbia sentito una canzone,/ una voce che chiamava e che diceva il mio nome» (da “Giovanna d’Arco“).

Francesco De Gregori ripropone tre sue vecchie canzoni, che esprimono il suo anelito di pace e giustizia,  nell’album “Tra un manifesto e lo specchio“, delle quali preferiamo (anziché commentare) riportare integralmente i testi:

 

 

«Santa Lucia, per tutti quelli che hanno occhi/ e gli occhi e un cuore che non basta agli occhi/ e per la tranquillità di chi va per mare/ e per ogni lacrima sul tuo vestito,/ per chi non ha capito./ Santa Lucia per chi beve di notte/ e di notte muore e di notte legge e cade sul suo ultimo metro,/ per gli amici che vanno e ritornano indietro/ e hanno perduto l’anima e le ali./ Per chi vive all’incrocio dei venti ed è bruciato vivo,/per le persone facili che non hanno dubbi mai,/ per la nostra corona di stelle e di spine,/ per la nostra paura del buio e della fantasia./ Santa Lucia, il violino dei poveri è una barca sfondata/ e un ragazzino al secondo piano che canta, ride e stona/perché vada lontano, fa’ che gli sia dolce anche la pioggia delle scarpe,/anche la solitudine» (“Santa Lucia” da “Banana Republic“).

Il secondo brano di questo nostro trittico conclusivo è una riflessione sull’avvento, sulla venuta di qualcuno… non si sa di chi… ma è indubbio l’inserimento di tale attesa nel brano intitolato “Natale“:

«C‘è la luna sui tetti e c’è la notte per strada/ le ragazze ritornano in tram ci scommetto che nevica,/ tra due giorni Natale ci scommetto dal freddo che fa./ E da dietro la porta sento uno che sale/ ma si ferma due piani più giù/ un peccato davvero/ ma io già lo sapevo che comunque non potevi esser tu/ E tu scrivimi, scrivimi se ti viene la voglia e raccontami quello che fai se cammini nel mattino/ e ti addormenti di sera e se dormi, che dormi e che sogni che fai./ E tu scrivimi, scrivimi per il bene che conti/ per i conti che non tornano mai se ti scappa un sorriso e ti si ferma sul viso quell’allegra tristezza che c’hai/ Qui la gente va veloce ed il tempo corre piano come un treno dentro a una galleria/ tra due giorni è Natale e non va bene e non va male/ buonanotte torna presto e così sia./ E tu scrivimi, scrivimi se ti viene la voglia/ e raccontami quello che fai se cammini nel mattino/ e ti addormenti di sera e se dormi, che dormi e che sogni che fai» (“Natale” da “De Gregori“).

Già Francesco De Gregori aveva cantato la morte di Babbo Natale:

«[…] E la neve comincia a cadere,/ la neve che cadeva sul prato/ e in pochi minuti si sparse la voce/ che Babbo Natale era stato ammazzato./ Così Dolly del mare profondo e il figlio del figlio dei fiori si danno la mano e ritornano a casa, tornano a casa dai genitori» (da “L’uccisione di Babbo Natale” da “Bufalo Bill“).

Il nostro trittico di testi, citati in toto, si conclude con la presenza, tutt’altro che edulcorata o idealizzata, di colui che ha detto, paradossalmente: «Non crediate che io sia venuto a portare pace sulla terra; non sono venuto a portare pace, ma una spada» (Mt 10,24): è proprio Gesù Cristo. Ma che intendeva? «Chi ha orecchi per intendere, intenda».

Intanto, ascoltiamo ciò che intende De Gregori, non prima di aver guardato questa Natività del Lotto, in cui compare già Gesù crocifisso:

 

 

«Gesù piccino picciò, Gesù Bambino,/ fa’ che venga la guerra prima che si può./ Fa’ che sia pulita come una ferita piccina picciò,/ fa che sia breve come un fiocco di neve./ E fa’ che si porti via la malamorte e la malattia,/ fa che duri poco e che sia come un gioco./ Tu che conosci la stazione e tutti quelli che ci vanno a dormire,/ fagli avere un giorno l’occasione di potere anche loro partire./ Partire senza biglietto, senza biglietto volare via,/ per essere davvero liberi non occorre la ferrovia./ E fa che piova un po’ di meno sopra quelli che non hanno ombrello/ e fa’ che dopo questa guerra il tempo sia più bello./ Gesù piccino picciò, Gesù Bambino comprato a rate,/ chissà se questa guerra potrà finire prima dell’estate,/perché sarebbe bello spogliarci tutti e andare al mare/ e avere dentro agli occhi, dentro al cuore, tanti giorni ancora da passare./ E ad ogni compleanno guardare il cielo/ ed essere d’accordo e non avere più paura,/ la paura è soltanto un ricordo./ Gesù piccino picciò, Gesù Bambino alla deriva,/ se questa guerra deve proprio farsi fa’ che non sia cattiva./ Tu che le hai viste tutte e sai che tutto non è ancora niente,/ se questa guerra deve proprio farsi fa’ che non la faccia la gente./ E poi perdona tutti quanti, tutti quanti tranne qualcuno,/ e quando poi sarà finita fa’ che non la ricordi nessuno» (“Gesù Bambino” da “Viva L’Italia“).

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  • ASCOLTA QUI Vocazione 1 e 1/2” da “Theorius Campus“:

https://www.youtube.com/watch?v=UkuDg3IkC-0

  • ASCOLTA QUI Giovanna d’Arco:

https://www.youtube.com/watch?v=pLHon0SgGfU

  • ASCOLTA QUI Santa Lucia” da “Banana Republic” :

https://www.youtube.com/watch?v=27hFbX5BzJ0

  • ASCOLTA QUI “Natale” da “De Gregori“:

https://www.youtube.com/watch?v=KM2V4In0re0

  • ASCOLTA QUI L’uccisione di Babbo Natale :

https://www.youtube.com/watch?v=iPdzE1e3Agk

  • ASCOLTA QUI Gesù Bambino” da “Viva L’Italia

https://www.youtube.com/watch?v=u6P0VC3Fs5g

 

 

 

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