La traduzione di Matteo utilizzata da Pasolini e… tanto altro
Scritto da DARIO COPPOLA.
Nell’ultimo nostro intervento abbiamo completato l’analisi del film Il Vangelo secondo Matteo di Pasolini, ma non abbiamo ancora rivelato quale sia la versione del testo evangelico utilizzata, alla lettera, dal regista. Ebbene, eccoci al momento di rivelare la fonte.
Il gesuita Virgilio Fantuzzi, scomparso nel 2019, parlò di «vibrante entusiasmo religioso de Il Vangelo secondo Matteo» (1). Nel 1977, scrisse Fantuzzi:
«[…] è il solo [film, Ndr] nel quale il testo di un Libro Sacro sia seguito alla lettera […] nella traduzione […] approvata dall’Autorità Ecclesiastica»(2). Pasolini «aveva ragione nel dire di non essere credente “nella coscienza”, ponendo […] limite a ciò che […] è sicuro di sapere sul […] suo essere profondo (3)
In un programma di Radio Vaticana del 2005 dedicato al film, Fantuzzi fece riferimento a un suo articolo in cui citò il regista che, nel 1963, prima delle riprese, si esprimeva sul Gesù di Matteo: Pasolini diceva che Gesù, in Matteo, è «mite nel cuore, ma mai nella ragione […] non desiste un attimo dalla propria terribile libertà» (4) . Dopo vari decenni, nel 2014, anche L’Osservatore Romano ha scritto:
«Il Vangelo secondo Matteo rimane il miglior film su Gesù […] in cui la parola risuona più fluida, aerea e insieme stentorea. Scolpita nella spoglia pietra come i migliori momenti del cinema pasoliniano»(5)
Su un altro numero del giornale vaticano c’è un’autorevole testimonianza, ossia quella di Loris Capovilla:
«[Il film, Ndr] nacque dall’amicizia di […] Pasolini con don […] Rossi, fondatore dell’associazione Pro civitate christiana, e […] da un mancato incontro con Giovanni XXIII […] racconta Capovilla […] Pasolini […] il 4 ottobre del 1962 […] ospite della Cittadella […] avrebbe dovuto parlare […] ma […] Roncalli, in visita a Loreto, aveva deciso […] di concludere la giornata ad Assisi […] il convegno venne sospeso per permettere […] di rendere omaggio al Papa. Don Rossi e gli altri […] chiesero […] se volesse unirsi a loro, ma Pasolini […] passò il pomeriggio nella camera […] «Pier Paolo […] quando il Papa ci ha dato la sua benedizione abbiamo pensato a te» disse […] Rossi […] «[…] anch’io ho pensato a voi – rispose Pasolini – farò un film sul Vangelo di Matteo. L’ho deciso dopo aver letto […] il libretto […] trovato sul comodino. Però dovete aiutarmi, io non sono un credente»(6)
Ed ecco svelato qual è il libretto trovato da Pasolini su quel comodino.
Si tratta di una traduzione dal greco (Merck) fatta da B. Matteucci, approvata dall’Autorità ecclesiastica (1953); in copertina si vede la miniatura del Prologo giovanneo della Bibbia di Borso d’Este. Reperirla è stato molto emozionante: si trova, tra l’altro, proprio nella Biblioteca del Seminario Maggiore di Torino.
Concludiamo con un elenco di alcuni titoli di film di altri registi ispirati al Cristo, dei quali potremmo parlare ancora:
Il ‘tableau vivant’ in Passion di Léar, 1897.
The Passion prodotto da M. Klaw ed Erlanger, 1897.
Zecca, L. Nouguet, La vita e la passione di Nostro Signore Gesù Cristo, 1905.
W. Griffith, Intolerance, 1916.
W. Griffith, Intolerance, 1916.
B. De Mille, Il re dei re, 1927.
Duvivier, Golgota, 1934.
Emmer, Racconto da un affresco, 1941.
Emmer, Il dramma di Cristo, 1948.
de Morayta, Il martire del Calvario, 1952.
Vajda, Marcellino pane e vino, 1954.
Buñuel,Nazarin, 1958.
Fleischer, Barabba, (1961).
Rapper, Ponzio Pilato, 1961.
Ray, Il re dei re (remake), 1961.
Buñuel, Viridiana, 1961.
Stevens, La più grande storia mai raccontata, 1964.
Buñuel, La via lattea, 1968.
Bene, Salomé, 1972.
Wajda, Pilato e gli altri, 1972.
Corkidi, Colui che viene dal cielo, 1973.
Jewison, Jesus Christ Superstar, 1973.
Rossellini, Messia, 1975.
Zeffirelli, Gesù di Nazareth, 1977.
Jones, Brian di Nazareth, 1979.
Brooks, La pazza storia del mondo, 1981.
Olmi, Cammina cammina, 1983.
Scorsese, L’ultima tentazione di Cristo, 1988.
Rosi, Un bambino di nome Gesù, 1988.
Arcand, Gesù di Montreal, 1989.
Comencini, Marcellino pane e vino (remake), 1991.
Greenaway, The Baby of Mâcon, 1993.
Veronesi, Per amore solo per amore, 1993.
Boyle, The beach, (2000).
Gibson, Passion (2004).
Majevski, I colori della passione (2012).
Sono solo alcune fra le tante riscritture della Scrittura.
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- Note:
(1) Fantuzzi V., «Rassegna bibliografica. Segnalazioni. Cinema», in La Civiltà Cattolica 126(1975), 3003-3004, 331.
(2) Id., «Vangeli cinematografici a confronto», in Ibid. 128 (1977) 3048, 579-580.
(3) Ibid., 581.
(4) Id., «Rubrica dello spettacolo. “Il Vangelo secondo Matteo” di Pier Paolo Pasolini. Versione restaurata», in LaCiviltà Cattolica 355(2004) 3706, 360.
(5) Ranzato E., «Scolpito nella pietra», in L’Osservatore Romano 21-22 luglio 2014, 5.
(6) Guidi S., «Quell’incontro mancato tra Pasolini e Roncalli», in L’Osservatore Romano 31 agosto 2014, 5.