Maria, Giorgia : la memoria donna.
Riscritture inconsapevoli 2020 (2).
“Ecco tua Madre!” ( Giovanni 19, 25-27)
Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Clèofa e Maria di Màgdala. Gesù allora, vedendo la madre e lì accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco il tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco la tua madre!». E da quel momento il discepolo la prese nella sua casa.
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Tra il sì esplicito di Maria all’Angelo e questo, tacito e inespresso, del Calvario si realizza tutta la parabola della sua storia . Il primo è una accettazione dinamica e drammatica, con la forza e lo slancio di una ragazza che nulla conosce del suo futuro; il secondo è una accettazione muta e adorante, di chi tutto ha conservato nel suo cuore, fino a questa devastante rivelazione. Il primo è promessa, il secondo, compimento. Sul Calvario, ci dicono i teologi, Maria diventa “madre della Chiesa” ricevendo , nel momento della massima privazione personale ( quella della mamma che perde il proprio figlio) la prima “consacrazione” pubblica.
Nel mezzo, trent’anni o giù di lì di vita “comune” con quel figlio, e altri tre anni di progressivo distacco e di preparazione al mutare necessario delle loro storie e della loro relazione. Ma la Maria della fede e della Chiesa nascente, verosimilmente, non hanno soppiantato o cancellato la Maria donna e madre. La Risurrezione, l’Ascensione e la Pentecoste le avranno dato certamente una gioia profonda e la certezza per il nuovo e definitivo incontro, ma senza togliere un grammo al peso della assenza, alla tenerezza dei ricordi domestici e al desiderio appassionato che colma l’attesa continua.
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Queste lacrime nuove
Siamo anime in una storia
Incancellabile
Le infinte volte che
Mi verrai a cercare nelle mie stanze vuote
Inestimabile
È inafferrabile la tua assenza che mi appartiene
Siamo indivisibili
Siamo uguali e fragili
E siamo già così lontani
Con il gelo nella mente
Sto correndo verso te
Siamo nella stessa sorte
Che tagliente ci cambierà
Aspettiamo solo un segno
Un destino, un’eternità
E dimmi come posso fare per raggiungerti adesso
Per raggiungerti adesso, per raggiungere te
Siamo gocce di un passato
Che non può più tornare
Questo tempo ci ha tradito, è inafferabile
Racconterò di te
Inventerò per te quello che non abbiamo
Le promesse sono infrante
Come pioggia su di noi
Le parole sono stanche, ma so che tu mi ascolterai
Aspettiamo un altro viaggio, un destino, una verità
E dimmi come posso fare per raggiungerti adesso
Per raggiungerti adesso, per raggiungere te
Lyrics © EMI Music Publishing
- Ascolta il pezzo a questo link:
- In copertina : Maria e Gesù, fotogramma da The Passion di M.Gibson
- “Riscritture inconsapevoli” , ovvero una piccola raccolta estiva ed estemporanea di canzoni: scritte dai loro autori per motivi e contesti tutti diversi, eppure in grado di evocare e rappresentare, almeno a qualche orecchio, un pezzo di Scrittura, che si riscopre lì dentro, come inconsapevolmente richiamata.