Sei qui: bambino mio che non riesco a dire
Scritto da LORENZO CUFFINI.
#riscrittureinconsapevoli (*)
Andarono dunque senz’indugio e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, che giaceva nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro. Tutti quelli che udirono, si stupirono delle cose che i pastori dicevano. Maria, da parte sua, serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore.
(Luca 2, 16-19)
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Sei qui.
Sei qui e non mi stanco di guardarti. Ti ho aspettato nove mesi. Nove mesi a contare un giorno dopo l’altro…E adesso? Adesso sei qui, bambino. Vorrei dirti: bambino mio, ma la parola mi si ferma sulle labbra.
Sei mio, ma non lo sei. Adesso che ti vedo e che ti tocco, tu nato da me, capire è più difficile di prima. Come faccio a trovare parole mie, nuove, per dire quello che nessuno ha mai vissuto? Nove mesi a imparare a sopravvivere, a tutto, a tutti, a accettare quello che è impossibile, sapendo che nessuno ci poteva credere. Ma io ci ho creduto.
Io, sì.
Adesso, bambino mio che non riesco a chiamare, come farò? Come farò con te? Di cos’è che avrai bisogno? E ne avrai? E in che modo? Non lo so, non lo so. A una cosa sola penso: a stare qui con te, sempre. Io sto qui. Cosa sia scritto per te, io non lo so. Parole di gloria sono state pronunciate, anche oggi, da tutti quei pastori che sono venuti, e son venuti per te. Ma io non lo so, che destino avrai. Quale che sia, starò con te. Come questa notte, in cui nessuno più ti omaggia, in cui nessuno puo’ sentire il tuo respiro tranquillo e caldo.
Ma io sì, io lo sento, io son qui.
Ci sarò in ogni momento: anche se tu dovessi fuggire, nasconderti, difenderti; o se al contrario dovessi restare con me e con Giuseppe, a casa, nel silenzio e in ombra. Nessuno saprebbe di te, nessuno ti vedrebbe per quel che sei: nessuno, ma io sì. Bambino mio, che non riesco a dire: come farò ad esserti mamma? L’incanto del mistero si è impastato con la mia vita vera. Come posso fare disegni e piani su di te, su di me, su di noi?
A me deve bastare quello che ho, quello che c’è, questo: sei qui. Con la vita che hai davanti.
Sono qui anche io. Nessuno ti vede, io sì. Nessuno ci crede, io sì.
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Io sì ( Seen) – di Laura Pausini
Quando tu finisci le parole
Sto qui
Sto qui
Forse a te ne servono due sole
Sto qui
Sto qui
Quando impari a sopravvivere
E accetti l’impossibile
Nessuno ci crede, io sì
Non lo so io
Che destino è il tuo
Ma se vuoi
Se mi vuoi sono qui
Nessuno ti sente, ma io sì
Quando tu non sai più dove andare
Sto qui
Sto qui
Scappi via o alzi le barriere
Sto qui
Sto qui
Quando essere invisibile
È peggio che non vivere
Nessuno ti vede
Io sì
Non lo so io
Che destino è il tuo
Ma se vuoi, se mi vuoi
Sono qui
Nessuno ti vede, ma io sì
Chi si ama lo sa
Serve incanto e realtà
A volte basta quello che c’è
La vita davanti a sé
Non lo so io
Che destino è il tuo
Ma se vuoi
Se mi vuoi
Sono qui
Nessuno ti vede, io sì
Nessuno ci crede, ma io sì
- Compositori: Laura Pausini / Niccolò Agliardi
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(*) #riscrittureinconsapevoli: canzoni scritte dai loro autori per motivi e contesti tutti diversi, eppure in grado di rappresentare, almeno a qualche orecchio, un pezzo di Scrittura, che si riscopre lì dentro, come inconsapevolmente richiamata.