Zaccuri, Caravaggio, Rembrandt: così ti riscrivo Emmaus
Scritto da LORENZO CUFFINI .
Tutti hanno un nome, in questa storia: ilMaestro, che alla fine si rivela e svanisce, eil mio compagno, che si chiamava Cleopa.Di me soltanto non rimane che l’ombra.Io sono un’impronta sulla strada per Emmaus.
E’ appena uscito per Effata’ Editrice, nella collana Scrittori di Scrittura, il racconto di Alessandro ZACCURI, Il Cristiano errante .I discepoli di Emmaus , da cui sono tratte le parole precedenti: ultimo esempio, in ordine di tempo, di come alcuni autori contemporanei abbiano accettato la sfida di rapportarsi con le suggestioni, le provocazioni e gli spazi bianchi della Scrittura.
In questo caso la pagina biblica prescelta è quella dell’incontro tra il Risorto e due suoi discepoli ad Emmaus. Storia molto famosa, molto bella a leggersi, molto coinvolgente per il lettore, frequentata nelle rappresentazioni, familiare oltremisura per il credente, con quella invocazione ” Resta con noi, Signore” che è tra le più usuali e domestiche per l’orecchio di ogni cristiano.
Ne Il Cristiano errante, lo spazio che si apre e invita alla riscrittura consiste nel fatto che uno dei due discepoli protagonisti dell’incontro sia e resti senza nome Su di lui Zaccuri appunta la sua attenzione, e a lui fa ” riscrivere ” in prima persona la vicenda: dell’incontro, e della sua vita . che da quell’incontro risulta cambiata per sempre.
Ne deriva il racconto di una esperienza viva, il senso di una chiamata personale misteriosa e forte, il dovere ( e la necessità) di una testimonianza radicale e senza sosta, una vita completamente segnata e la consapevolezza di essere stati tacitamente ma ineluttabilmente scelti .
Un’ombra e un’impronta, dice di sé il protagonista di Zaccuri. Ognuno di noi che sia in ricerca – cosciente o meno- sa quanto peso possano assumere entrambe in un percorso di cammino spirituale personale.
Per felice coincidenza di tempi, in questi stessi mesi altre due riscritture della stessa pagina sono sotto i riflettori della attenzione culturale. Si tratta dei due dipinti , di Caravaggio e di Rembrandt, al centro di uno scambio di sedi espositive e di contemporanee mostre di approfondimento organizzate per l’occasione.
“Dal 14 settembre 2018 al 24 febbraio 2019 la Pinacoteca di Brera ospita La Cena dei pellegrini di Emmaus di Rembrandt, straordinaria opera del maestro olandese proveniente dal Musée Jacquemart-André di Parigi.
Il dipinto prenderà il posto, fino a gennaio, nella sala 28 della Pinacoteca de La Cena in Emmaus di Caravaggio, che troverà invece spazio nel museo francese in uno scambio frutto di un accordo tra le due istituzioni.
Il capolavoro di Brera, di recente riallestito in nuova collocazione con speciale illuminazione, andrà infatti in prestito alla mostra “Caravage à Rome. Amis et ennemis”, prevista al Musée Jacquemart-André, dal 21 settembre 2018 al 28 gennaio 2019.
Al termine dell’esposizione il quadro di Caravaggio tornerà alla Pinacoteca e le due opere verranno esposte insieme a Brera fino alla fine di febbraio, in un confronto che permetterà al pubblico di poter godere di un inedito e spettacolare dialogo.”
- (Tratto da https://pinacotecabrera.org/news-pinacoteca/vi-invitiamo-a-unaltra-cena-in-emmaus/)